Due anni fa, alla festa di San Luigi dell’Oratorio di Piatucco,  Mauro Polotti  chiese di fare un gioco nuovo, allestire un muro con  prese artificiali per far provare ai ragazzi l’emozione dell’arrampicata. Non era una brutta idea, anzi tutt’altro, e così ci mettemmo all’opera.
Il muro si trova all’entrata del parcheggio dell’oratorio ed è alto circa 6 metri; fissando due soste si  può dare la possibilità di salire a due ragazzi per volta.
La novità ebbe successo e ci fu molta curiosità sia da parte dei papà che delle mamme; alcune addirittura si tolsero le scarpe col tacco per potersi cimentare meglio nell’arrampicata e  non vi dico le risate che scoppiavano tra gli spettatori per non commentare poi le condizioni delle calze alla fine della prova.
Quest’anno, con l’aiuto degli amici del G.A.L. ( Gruppo Alpinisti Lumezzane) e del C.A.I. di cui facciamo parte, sono stati acquistati dei pannelli per l’arrampicata e delle prese artificiali  colorate.
Abbiamo cominciato lunedì 15 Settembre  con un gruppo di volonterosi ragazzi dell’oratorio; con il furgoncino di Mauro abbiamo trasportato i  pannelli  dalla sede C.A.I. fino all’oratorio per poi allestire il muro per l’arrampicata. Il mercoledì sera, con Davide, suo figlio Stefano e Samuele ci siamo trovati alle ore 18,30 all’oratorio per la  preparazione del materiale e abbiamo cominciato a forare il muro per il fissaggio dei pannelli. Giunto il sabato, con mio figlio Andrea abbiamo posizionato le prese, creando delle vie colorate, una gialla, una rossa, una blu con delle difficoltà diverse fra loro.
Finalmente è domenica e alle ore 14.00 si inizia la festa: prepariamo le corde, imbracature, moschettoni ecc. La parete si presenta bene e le prese colorate attirano l’attenzione dei primi “clienti”. Uno dei primi a salire è il Don, Don Giuseppe e dopo la sua “benedizione” si aprono le danze ai ragazzi, bambini e genitori  curiosi di provare i nuovi pannelli.
Si presentano due bambine e chiedono se anche loro possono provare ad arrampicare; “certo, ma quanti anni avete?”; ”io ne ho quattro e lei ne ha cinque”. Si vedeva che erano vispe, così si comincia ad imbracarne una ma, visto il fisico gracile, l’imbragatura andò a finire sotto le ascelle, e allora bisogna legarla diversamente per farla salire in super sicurezza.










Dopo averle spiegato come si doveva scendere dopo l’arrivo in cima, è partita convinta, ma guardandomi mi disse: “ mi raccomando di tenermi”.
Tutti la guardavano, anche le bambine più grandicelle e, quando arrivò in cima, scoppiò un applauso accompagnato da urla delle sue amiche che le facevano un tifo da stadio. Lei felicissima esultava per  la sua conquista; la calai lentamente e lei metteva in pratica la posizione di discesa  con piccoli saltelli. Gli feci i complimenti, gli diedi un bacino sulla guancina  perchè  era l’unico premio a portata di mano al momento e  se ne andò con espressione di trionfo scomparendo  fra la gente. Fu una bella soddisfazione guardando tutte le bambine e bambini  che salivano e scendevano con entusiasmo per la loro nuova impresa.
Grazie a loro si è trascorsa una bellissima domenica, anche se il cielo ogni tanto minacciava la pioggia, ma guardando quelle faccine gioiose, tutto sembrava più sereno.
Ringraziamo l’amico Carlo, per  la sua disponibilità nell’aiutarci a smontare i pannelli alla fine della
manifestazione.

Alla prossima.

                                                    Ciao Livio M. e Gino U.
ARRAMPICANDO   
IN 
 ORATORIO

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