Una prima naturale considerazione, parlando di alimentazione durante le escursioni estive, è quella di pensare che per via delle temperature è necessario portarsi una grande quantità di liquidi. L'organismo perde grandi quantità di acqua sia per evaporazione diretta sia dalla pelle che attraverso l'evaporazione di acqua con la respirazione.
In alta quota, infatti, attraverso la respirazione si tende a perdere più acqua che non al livello del mare, per questo è necessario costringersi a bere di frequente.
Camminando sotto il sole naturalmente si suda ed insieme all'acqua si perdono grandi quantità di sali, tanto che, dopo una lunga giornata di cammino, è tipico ritrovare sulla pelle un sottile strato di sale. Per questo è necessario integrarne la perdita attraverso l'assunzione continua di molta frutta che oltre a fornire sali minerali, vitamine ed acqua è un ottimo modo per fornire zuccheri utili all’attività muscolare.
Infine durante le lunghe pause di riposo in vetta o nel bosco non può mancare il classico panino nel quale consigliamo di aggiungere sempre una foglia di insalata o altre verdure per aiutare la digestione, poiché una digestione lenta può farci sentire particolarmente affaticati.
Un trucco per evitare di soffrire di una digestione lenta e prolungata è quello di aggiungere alcune rondelle di cetriolo avendo cura di lasciare alcune aree di buccia verde (ben pulita) le cui proprietà organolettiche aiutano la digestione degli altri alimenti.
Infine si consiglia di fare piccoli e ripetuti pasti durante l'escursione in modo da rendere continuo l'apporto di glucidi e di tutte quelle sostanze utili all'organismo.
Per quanto riguarda le escursioni invernali invece la situazione è diversa. Quando si sale per ore camminando nella neve lo sforzo fisico è decisamente più intenso, quindi al classico panino è possibile aggiungere qualche barretta energetica o prodotti a base di maltodestrine: le maltodestrine sono zuccheri complessi a rilascio graduale che consentono di avere un livello costante di zuccheri nel sangue.
Per quanto riguarda le bevande l'acqua rimane sempre la bevanda migliore, tuttavia in inverno il miglior ristoro contro il freddo è il tè caldo da portarsi in un thermos. Il tè caldo è quanto di meglio possiate avere in cima ad una montagna fredda e ventosa, considerando che ha un positivo effetto fisiologico oltre a fornire un non trascurabile effetto di conforto psicologico.
Altrettanto gradevole al posto del te è il brodo vegetale, anche esso un ottimo conforto psicologico, che però può risultare di più lunga digestione. Non è una bevanda isotonica, ma contiene aminoacidi, sali, e vitamine per la reintegrazione fisiologica. Se viene portato in un thermos può rimanere caldo e bollente fino 12-15 ore consecutive e si tratta di una validissima alternativa per coloro che non amano il tè o per coloro che desiderano alimentarsi in modo più sostanzioso.
Anche nel caso delle escursioni invernali il consiglio è quello di fare piccoli pasti ripetuti per non impegnare l'organismo in lunghe e spiacevoli digestioni. 
Si faccia presente che durante la digestione viene richiamato sangue e calore a livello della porzione addominale (stomaco ed intestino), calore di cui invece le estremità degli arti hanno molto bisogno. 
ALIMENTAZIONE
Alcuni consigli pratici

In termini pratici, bisognerebbe frazionare i pasti durante l'escursione per evitare fastidiose sensazioni di malessere dovute all'intenso sforzo fisico al quale non si è abituati. La suddivisione dei pasti dovrebbe avvenire nel modo seguente:
-Prima di partire fare una colazione non troppo abbondante, per evitare che la digestione non sia difficile a scapito della resitenza fisica, ma energetica a base di latte o yogurt con fette biscottate e marmellata o miele ed eventualmente un frutto o una spremuta;
-Fare soste di almeno 5 minuti ogni ora e mezza con piccoli spuntini a base di pane con marmellata o biscotti e con piccole bevute per garantire all'organismo un costante apporti idrico;
-Fare un pranzo a base di alimenti nutrienti, ma leggeri che non richiedano una digestione troppo lenta e impegnativa per evitare l'affaticamento muscolare dovuto al richiamo del sangue verso l'apparato digerente. Preferire panini con prosciutto o speck o bresaola, con verdure condite da un filo d'olio extravergine d'oliva e abbinare sempre un frutto di stagione. Dopo il pranzo fare una sosta di almeno trenta minuti prima di ripartire;
-Al ritorno dell'escursione concedersi una cena equilibrata e nutriente a base di pasta condita con pomodoro fresco e un cucchiaio di parmigiano, carne bianca o rossa, un abbondante porzione di verdura cruda o cotta, un pò di pane e un frutto. Il tutto accompagnato da acqua oligominerale per ripristinare le perdite idriche della giornata e perchè no...un bicchiere di vino che in compagnia non guasta mai.

 



Una prima naturale considerazione, parlando di alimentazione durante le escursioni estive, è quella di pensare che per via delle temperature è necessario portarsi una grande quantità di liquidi. L'organismo perde grandi quantità di acqua sia per evaporazione diretta sia dalla pelle che attraverso l'evaporazione di acqua con la respirazione.
In alta quota, infatti, attraverso la respirazione si tende a perdere più acqua che non al livello del mare, per questo è necessario costringersi a bere di frequente.
Camminando sotto il sole naturalmente si suda ed insieme all'acqua si perdono grandi quantità di sali, tanto che, dopo una lunga giornata di cammino, è tipico ritrovare sulla pelle un sottile strato di sale. Per questo è necessario integrarne la perdita attraverso l'assunzione continua di molta frutta che oltre a fornire sali minerali, vitamine ed acqua è un ottimo modo per fornire zuccheri utili all’attività muscolare.
Infine durante le lunghe pause di riposo in vetta o nel bosco non può mancare il classico panino nel quale consigliamo di aggiungere sempre una foglia di insalata o altre verdure per aiutare la digestione, poiché una digestione lenta può farci sentire particolarmente affaticati.
Un trucco per evitare di soffrire di una digestione lenta e prolungata è quello di aggiungere alcune rondelle di cetriolo avendo cura di lasciare alcune aree di buccia verde (ben pulita) le cui proprietà organolettiche aiutano la digestione degli altri alimenti.
Infine si consiglia di fare piccoli e ripetuti pasti durante l'escursione in modo da rendere continuo l'apporto di glucidi e di tutte quelle sostanze utili all'organismo.
Per quanto riguarda le escursioni invernali invece la situazione è diversa. Quando si sale per ore camminando nella neve lo sforzo fisico è decisamente più intenso, quindi al classico panino è possibile aggiungere qualche barretta energetica o prodotti a base di maltodestrine: le maltodestrine sono zuccheri complessi a rilascio graduale che consentono di avere un livello costante di zuccheri nel sangue.
Per quanto riguarda le bevande l'acqua rimane sempre la bevanda migliore, tuttavia in inverno il miglior ristoro contro il freddo è il tè caldo da portarsi in un thermos. Il tè caldo è quanto di meglio possiate avere in cima ad una montagna fredda e ventosa, considerando che ha un positivo effetto fisiologico oltre a fornire un non trascurabile effetto di conforto psicologico.
Altrettanto gradevole al posto del te è il brodo vegetale, anche esso un ottimo conforto psicologico, che però può risultare di più lunga digestione. Non è una bevanda isotonica, ma contiene aminoacidi, sali, e vitamine per la reintegrazione fisiologica. Se viene portato in un thermos può rimanere caldo e bollente fino 12-15 ore consecutive e si tratta di una validissima alternativa per coloro che non amano il tè o per coloro che desiderano alimentarsi in modo più sostanzioso.
Anche nel caso delle escursioni invernali il consiglio è quello di fare piccoli pasti ripetuti per non impegnare l'organismo in lunghe e spiacevoli digestioni. 
Si faccia presente che durante la digestione viene richiamato sangue e calore a livello della porzione addominale (stomaco ed intestino), calore di cui invece le estremità degli arti hanno molto bisogno.