Vivere la montagna è un ottimo modo di conoscere se stessi imparando a superare le proprie paure: la solitudine, il buio, il vuoto sotto di te, il non riuscire... quindi accettare ed affrontare i propri limiti. Chi meglio dei bambini o dei giovani ha bisogno di queste conoscenze in un mondo in cui tutto è facile e lecito?

Quest'anno mi è stata data l'opportunità di far sperimentare a bambini e ragazzi delle elementari una parte del vivere la montagna: l'arrampicata.

Alla Scuola di Rossaghe per alcuni sabati genitori e nonni si rendono disponibili ad insegnare ai bambini ciò che sanno fare e così si hanno dei piccoli falegnami, cuochi, sarti, bota­nici, giardinieri, artisti d’ogni genere...e da quest'anno anche “arrampicatori”.

Le maestre, sempre disponibili ad accogliere nuove propo­ste, ora apparivano titubanti per la reale fattibilità, si è sem­pre nella scuola...dove si attaccano le attrezzature? Se qual­cuno si fa male? E se piove?

Alla fine i bambini, nella massima sicurezza, hanno potuto “approdare al mondo verticale” tramite il Laboratorio di Ar­rampicata. Si è scelto di far partecipare solamente le classi 3° 4° e 5°. Temevo di non avere molte adesioni ed invece ci siamo ritrovati con ben 39 iscritti.

Assieme ad alcuni genitori abbiamo attrezzato la parete di arrampicata sul muro di fronte alla scuola e, nonostante il tempo incerto, siamo riusciti ad eseguire tutte e tre le giorna­te previste con 13 bambini circa ogni volta.

La preoccupazione iniziale si leggeva sui volti delle maestre e successivamente passava sui volti dei bambini durante la prima salita, poi dopo un breve “rodaggio” l'entusiasmo an­dava alle stelle, i bambini si divertivano ed imparavano a su­perare le proprie paure.

È stata una bella soddisfazione vedere quei volti increduli e felici. Sono convinto che questa breve esperienza aiuterà ad avvicinare alla montagna qualcuno dei partecipanti.

Ringrazio la Scuola di Rossaghe per avermi dato questa possibilità ed il C.A.I. di Lumezzane che ha contribuito con l'attrezzatura necessaria allo svolgimento del laboratorio. Con la speranza di poter riprovare il prossimo anno auguro a tutti di poter provare un’esperienza simile.

 

Gianluca G.