Anche quest’anno  il   programma   di escursioni è terminato e di nuovo la montagna ci ha dato modo di apprezzarla in tutte le sue variabili stagionali: sole, nebbia, pioggia, neve, vento e chi più ne ha più ne metta.

La gita d’esordio è un vero record di partecipanti: si parla di circa 100 persone 
(niente male eh !!!).
Fra cascate, ponticelli e sentieri in quel di Alone raggiungiamo la cascina del cugino di Ivano dove è prevista la sosta di ristoro…apprezzatissima da tutti come sempre.
Ottimo riscontro di partecipazione, nonostante il maltempo, ottiene anche l’escursione “culturale” alla Rocca d’Anfo.







































Cima Cornagera permette a qualcuno di cimentarsi in qualche passaggino in stile “alpinistico” su roccette e attraverso uno stretto camino.
La gita turistica all’Isola Palmaria, nonostante l’avvicinamento poco rassicurante (quanta acqua sulla Cisa !!!) si rivela poi una giornata discreta sul versante meteorologico e ottima per la compagnia (vedi altro articolo).
Il Monte Casale, dopo l’iniziale falso piano e la massacrante salita nel bosco ci rivela i suoi magnifici panorami strapiombanti sul Lago di Toblino e sulla Valle del Sarca, i suoi prati in piena fioritura e una saporita accoglienza presso il Rifugio Don Zio.
Difficile dimenticare la lunga traversata in Val Chiavenna: numerosi e lunghi saliscendi tra boschi e caratteristici borghi in pietra fino ad arrivare alla splendida cascata di Acquafraggia.
La due giorni al Lagazuoi ci fa passare da + 30° del primo giorno allo 0° del secondo con pioggia che ci costringe alla discesa in funivia.
































Anche quest’anno  il   programma   di escursioni è terminato e di nuovo la montagna ci ha dato modo di apprezzarla in tutte le sue variabili stagionali: sole, nebbia, pioggia, neve, vento e chi più ne ha più ne metta.

La gita d’esordio è un vero record di partecipanti: si parla di circa 100 persone 
(niente male eh !!!).
Fra cascate, ponticelli e sentieri in quel di Alone raggiungiamo la cascina del cugino di Ivano dove è prevista la sosta di ristoro…apprezzatissima da tutti come sempre.
Ottimo riscontro di partecipazione, nonostante il maltempo, ottiene anche l’escursione “culturale” alla Rocca d’Anfo.







































Cima Cornagera permette a qualcuno di cimentarsi in qualche passaggino in stile “alpinistico” su roccette e attraverso uno stretto camino.
La gita turistica all’Isola Palmaria, nonostante l’avvicinamento poco rassicurante (quanta acqua sulla Cisa !!!) si rivela poi una giornata discreta sul versante meteorologico e ottima per la compagnia (vedi altro articolo).
Il Monte Casale, dopo l’iniziale falso piano e la massacrante salita nel bosco ci rivela i suoi magnifici panorami strapiombanti sul Lago di Toblino e sulla Valle del Sarca, i suoi prati in piena fioritura e una saporita accoglienza presso il Rifugio Don Zio.
Difficile dimenticare la lunga traversata in Val Chiavenna: numerosi e lunghi saliscendi tra boschi e caratteristici borghi in pietra fino ad arrivare alla splendida cascata di Acquafraggia.
La due giorni al Lagazuoi ci fa passare da + 30° del primo giorno allo 0° del secondo con pioggia che ci costringe alla discesa in funivia.

E CONTINUIAMO A CAMMINARE

































Anche quest’anno  il   programma   di escursioni è terminato e di nuovo la montagna ci ha dato modo di apprezzarla in tutte le sue variabili stagionali: sole, nebbia, pioggia, neve, vento e chi più ne ha più ne metta.

La gita d’esordio è un vero record di partecipanti: si parla di circa 100 persone 
(niente male eh !!!).
Fra cascate, ponticelli e sentieri in quel di Alone raggiungiamo la cascina del cugino di Ivano dove è prevista la sosta di ristoro…apprezzatissima da tutti come sempre.
Ottimo riscontro di partecipazione, nonostante il maltempo, ottiene anche l’escursione “culturale” alla Rocca d’Anfo.







































Cima Cornagera permette a qualcuno di cimentarsi in qualche passaggino in stile “alpinistico” su roccette e attraverso uno stretto camino.
La gita turistica all’Isola Palmaria, nonostante l’avvicinamento poco rassicurante (quanta acqua sulla Cisa !!!) si rivela poi una giornata discreta sul versante meteorologico e ottima per la compagnia (vedi altro articolo).
Il Monte Casale, dopo l’iniziale falso piano e la massacrante salita nel bosco ci rivela i suoi magnifici panorami strapiombanti sul Lago di Toblino e sulla Valle del Sarca, i suoi prati in piena fioritura e una saporita accoglienza presso il Rifugio Don Zio.
Difficile dimenticare la lunga traversata in Val Chiavenna: numerosi e lunghi saliscendi tra boschi e caratteristici borghi in pietra fino ad arrivare alla splendida cascata di Acquafraggia.
La due giorni al Lagazuoi ci fa passare da + 30° del primo giorno allo 0° del secondo con pioggia che ci costringe alla discesa in funivia.

Dopo la pausa estiva settembre ci riporta in pista con una gita in Val d’Aosta: anteprima culturale al ben conservato Castello di Fenis, successiva sudatissima salita al Rifugio Bertone (chi ha detto che era agevole ?) ampiamente ripagata dal maestoso spettacolo del Gruppo del Bianco senza una nuvola: e non capita spesso!
La serata al rifugio si conclude in bellezza con le diapositive che il gestore cordialmente ci mostra e con l’esibizione del “CoroCAI” a grande richiesta dei nostri cugini francesi, ospiti come noi del rifugio.
Il giorno dopo la TETE de BERNARD e la TETE de la TRONCHE si fanno desiderare (con alcuni ambigui commenti da parte di soci soprattutto maschi), ma noi proseguiamo imperterriti verso la nostra meta passando per il nuovo Rifugio Bonatti che risveglia in noi il desiderio di un ritorno invernale.



Il Pasubio, 52 gallerie buie e scivolose ricche di storia e drammi umani, ci fa riflettere sulla tragedia della guerra e sulla sua inutilità.
Molto apprezzata la scelta del pullman per questo trasferimento: la dimostrazione la si ha al momento della sosta; il tavolo quasi non riesce a contenere tutte le prelibatezze dolci e salate.


Ai laghi di Cornisello, la neve e la nebbia c’impediscono di vedere e godere la gita a pieno: pranzo al sacco seduti su sassi gelidi e per contorno neve.
La conclusione del programma si svolge in Caregno: giornata splendida, qualcuno si fa il Guglielmo, altri il giretto per non sentirsi in colpa e tutti si tritano lo spiedo (e non solo) della “Fabbrica”.
Speriamo che questi pochi appunti semiseri vi facciano venire la voglia di continuare a camminare con noi; arrivederci al prossimo programma!
Ciao dalle vostre Croniste Escursioniste  


Dopo la pausa estiva settembre ci riporta in pista con una gita in Val d’Aosta: anteprima culturale al ben conservato Castello di Fenis, successiva sudatissima salita al Rifugio Bertone (chi ha detto che era agevole ?) ampiamente ripagata dal maestoso spettacolo del Gruppo del Bianco senza una nuvola: e non capita spesso!
La serata al rifugio si conclude in bellezza con le diapositive che il gestore cordialmente ci mostra e con l’esibizione del “CoroCAI” a grande richiesta dei nostri cugini francesi, ospiti come noi del rifugio.
Il giorno dopo la TETE de BERNARD e la TETE de la TRONCHE si fanno desiderare (con alcuni ambigui commenti da parte di soci soprattutto maschi), ma noi proseguiamo imperterriti verso la nostra meta passando per il nuovo Rifugio Bonatti che risveglia in noi il desiderio di un ritorno invernale.



Il Pasubio, 52 gallerie buie e scivolose ricche di storia e drammi umani, ci fa riflettere sulla tragedia della guerra e sulla sua inutilità.
Molto apprezzata la scelta del pullman per questo trasferimento: la dimostrazione la si ha al momento della sosta; il tavolo quasi non riesce a contenere tutte le prelibatezze dolci e salate.


Ai laghi di Cornisello, la neve e la nebbia c’impediscono di vedere e godere la gita a pieno: pranzo al sacco seduti su sassi gelidi e per contorno neve.
La conclusione del programma si svolge in Caregno: giornata splendida, qualcuno si fa il Guglielmo, altri il giretto per non sentirsi in colpa e tutti si tritano lo spiedo (e non solo) della “Fabbrica”.
Speriamo che questi pochi appunti semiseri vi facciano venire la voglia di continuare a camminare con noi; arrivederci al prossimo programma!
Ciao dalle vostre Croniste Escursioniste

Dopo la pausa estiva settembre ci riporta in pista con una gita in Val d’Aosta: anteprima culturale al ben conservato Castello di Fenis, successiva sudatissima salita al Rifugio Bertone (chi ha detto che era agevole ?) ampiamente ripagata dal maestoso spettacolo del Gruppo del Bianco senza una nuvola: e non capita spesso!
La serata al rifugio si conclude in bellezza con le diapositive che il gestore cordialmente ci mostra e con l’esibizione del “CoroCAI” a grande richiesta dei nostri cugini francesi, ospiti come noi del rifugio.
Il giorno dopo la TETE de BERNARD e la TETE de la TRONCHE si fanno desiderare (con alcuni ambigui commenti da parte di soci soprattutto maschi), ma noi proseguiamo imperterriti verso la nostra meta passando per il nuovo Rifugio Bonatti che risveglia in noi il desiderio di un ritorno invernale.



Il Pasubio, 52 gallerie buie e scivolose ricche di storia e drammi umani, ci fa riflettere sulla tragedia della guerra e sulla sua inutilità.
Molto apprezzata la scelta del pullman per questo trasferimento: la dimostrazione la si ha al momento della sosta; il tavolo quasi non riesce a contenere tutte le prelibatezze dolci e salate.


Ai laghi di Cornisello, la neve e la nebbia c’impediscono di vedere e godere la gita a pieno: pranzo al sacco seduti su sassi gelidi e per contorno neve.
La conclusione del programma si svolge in Caregno: giornata splendida, qualcuno si fa il Guglielmo, altri il giretto per non sentirsi in colpa e tutti si tritano lo spiedo (e non solo) della “Fabbrica”.
Speriamo che questi pochi appunti semiseri vi facciano venire la voglia di continuare a camminare con noi; arrivederci al prossimo programma!
Ciao dalle vostre Croniste Escursioniste

Dopo la pausa estiva settembre ci riporta in pista con una gita in Val d’Aosta: anteprima culturale al ben conservato Castello di Fenis, successiva sudatissima salita al Rifugio Bertone (chi ha detto che era agevole ?) ampiamente ripagata dal maestoso spettacolo del Gruppo del Bianco senza una nuvola: e non capita spesso!
La serata al rifugio si conclude in bellezza con le diapositive che il gestore cordialmente ci mostra e con l’esibizione del “CoroCAI” a grande richiesta dei nostri cugini francesi, ospiti come noi del rifugio.
Il giorno dopo la TETE de BERNARD e la TETE de la TRONCHE si fanno desiderare (con alcuni ambigui commenti da parte di soci soprattutto maschi), ma noi proseguiamo imperterriti verso la nostra meta passando per il nuovo Rifugio Bonatti che risveglia in noi il desiderio di un ritorno invernale.



Il Pasubio, 52 gallerie buie e scivolose ricche di storia e drammi umani, ci fa riflettere sulla tragedia della guerra e sulla sua inutilità.
Molto apprezzata la scelta del pullman per questo trasferimento: la dimostrazione la si ha al momento della sosta; il tavolo quasi non riesce a contenere tutte le prelibatezze dolci e salate.


Ai laghi di Cornisello, la neve e la nebbia c’impediscono di vedere e godere la gita a pieno: pranzo al sacco seduti su sassi gelidi e per contorno neve.
La conclusione del programma si svolge in Caregno: giornata splendida, qualcuno si fa il Guglielmo, altri il giretto per non sentirsi in colpa e tutti si tritano lo spiedo (e non solo) della “Fabbrica”.
Speriamo che questi pochi appunti semiseri vi facciano venire la voglia di continuare a camminare con noi; arrivederci al prossimo programma!
Ciao dalle vostre Croniste Escursioniste