In luglio ci siamo incontrati in sede per valutare cosa fare in Agosto e tra le mete pro­poste c’era la via normale al Mont Blanc du Tacul nel gruppo del Bianco; visto che era dal ‘95 che non andavo da quelle parti ho subito ac­cettato con l’accordo che ci saremmo sentiti qualche gior­no prima per i dettagli.

Alla fine partiamo Sabato 7 Agosto pomeriggio e siamo in sei, io, Davi­de, Cristian, Amilcare, Norma e Stefano che ci raggiungerà a Cour­mayeur la mattina seguente all’entrata della funivia perché si trova già in Valle d’Aosta; il pro­gramma è cambiato: il Dente del Gigante il primo giorno e poi la Cresta di Rochefort il giorno se­guente.

Arriviamo al parcheggio della funi­via verso le 22,00 e quindi non montiamo la tenda, ma mettiamo le brandine fra le macchine; è inutile dire che per me la notte sarà lunga e a differenza degli altri non mi al­zerò per niente riposato, basta dire che continuando a girarmi e rigira­mi mi trovo con la brandina sposta­ta di ½ metro.

Alle 6,00 Stefano ci raggiunge e, dopo aver fatto colazione, c’incamminiamo verso la funivia che ci porterà al Rifugio Torino Nuovo (3375 m).

Alle 8,30 siamo in cordata e ci av­viamo sul ghiacciaio del Gigante, poi ci aspetta la salita della Gengi­va che inizia con un evidente cana­lino inclinato a circa 50° appena oltre la crepacciata terminale.

Si piega quindi verso destra, risa­lendo non facili rocce e seguendo l’incostante traccia sul terreno de­tritico ci portiamo su un terreno decisamente più stabile, davanti a noi si erge il Dente del Gigante dall’ardita forma; eravamo partiti che il tempo non era dei migliori, ma adesso si sta aprendo, la vetta del Bianco dietro a noi è coperta da nubi e continua ad esserci vento freddo. Alle 10,00 siamo alla base del Gigante (3880 m), decidiamo di partire con gli scarponi, faremo due cordate, la prima composta da me, Davide e Stefano, la seconda con Amilcare, Norma e Cristian.

Parte Davide ed arrivato alla sosta partiamo io e Stefano, la roccia è molto fredda e non sento le mani, per di più mi trovo anche impaccia­to con gli scarponi sul granito. Pre­ferisco rinunciare per non rallentare la salita dei miei compagni e avviso Davide di calarmi.

Anche la cordata di Amilcare rinun­cerà per il freddo.

E’ presto e siccome il tempo è mi­gliorato decido di aspettare Davide e Stefano mentre gli altri dopo un breve spuntino fanno ritorno al Ri­fugio Torino.

Dopo qualche ora li vedo scendere

in corda doppia e li saluto, mi com­plimento con loro.

Durante il tragitto di ritorno mi rac­contano la via e verso le 19,00 arri­viamo anche noi al rifugio, ci sedia­mo tutti insieme ed iniziamo la ce­na; è discreto il primo ed anche il secondo ma va bene così, poi ci portiamo nella cameretta da 8 posti dove passeremo la notte, domani ci aspetta la Cresta di Rochefort e speriamo che vada diversamente.

Alle 5,00 c’è la colazione e alle 5,30 siamo in cammino.

Decidiamo di fare tre cordate da due, il tempo è stupendo e mi sen­to decisamente meglio rispetto ad ieri, io sono con Stefano. In meno di 2 ore siamo all’attacco della cre­sta, la prima parte del percorso è la stessa che porta alla via normale del Dente del Gigante, poi invece di andare a sinistra si prosegue dritti per un breve ma ripido pendio fino a giungere alla “Cresta di Ro­chefort”, non fa per niente freddo ed il Monte Bianco è completamen­te sgombero da nubi.

Il panorama e gli scenari che si attraversano sono sicuramente suggestivi e spettacolari e si gode da questa bella prospettiva di una magnifica vista sulla cresta di Peu­terey che, attraversando l’Aiguille Noire e Blanche, sale diretta verso il Monte Bianco in una via di salita tra le più difficili e impegnative dell’intero gruppo. La scena è do­minata a breve distanza dal Dente

 

ATTIVITA’ SVOLTE

Alpinismo classico

Arrampicata in ambiente

Arrampicata in falesia

Cascate di ghiaccio

Gruppo Alpinisti Lumezzane

    

      Incontri in sede                         

      il primo martedì del mese

e il terzo martedì del mese

con proiezione di foto e filmati

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