a cura di

Francesca B..

In vetta ad occhi chiusi 
Autore:  Erik Weihenmayer  
Editore:  CDA & Vivalda
Pagine: 400

E’ possibile apprezzare un panorama da una cima di una montagna pur essendo non vedente? 
La vista è veramente il senso fondamentale per chi si avventura verso le vette più alte? La storia di Erik Weihenmayer dimostra che anche senza le facoltà visive è possibile raggiungere ogni obiettivo, basta avere la forza di volontà per raggiungerlo. Erik ha infatti subito una retinoschisi all’età di tre anni, un progressivo distacco delle retine che lo ha reso cieco. La sua infanzia è fatta di libri scritti in braille e del suo fedele cane guida, ma Erik ha un sogno, diventare un alpinista. La sua forza ha dell’incredibile, le sue imprese sono il Monte Mc Kinley, l’Aconcagua, il Kilimanjaro e addirittura l’Everest. In vetta ad occhi chiusi è l’autobiografia di un alpinista cieco, ma capace di vedere molto lontano, un libro sconvolgente che è in grado di insegnare molto.
La montagna nuda
Autore: Reinhold Messner
Editore: Corbaccio
Pagine: 317 

Il Nanga Parbat, ovvero la Montagna Nuda, è alto 8125 metri ed è da decenni il sacro Graal dei migliori alpinisti. 
Negli anni '30 Willy Merkl tentò la salita e morì. Il suo fratellastro, Karl Herrligkoffer, ne fu ossessionato e tentò più volte di "conquistare" la montagna in nome del fratello. Nel 1970 programma con i fratelli Messner di raggiungere la cima dal versante Rupal. E la storia si ripete: Reinhold e Günther Messner sono i primi a salire lungo quella via, ma sono costretti dal maltempo a scendere lungo il versante opposto, il Diamir; Günther perderà la vita travolto da una slavina. I tragici ricordi non abbandoneranno mai Reinhold che, dopo trent'anni, decide di raccontare la sua versione dei fatti.
La montagna nuda
Autore: Reinhold Messner
Editore: Corbaccio
Pagine: 317 

Il Nanga Parbat, ovvero la Montagna Nuda, è alto 8125 metri ed è da decenni il sacro Graal dei migliori alpinisti. 
Negli anni '30 Willy Merkl tentò la salita e morì. Il suo fratellastro, Karl Herrligkoffer, ne fu ossessionato e tentò più volte di "conquistare" la montagna in nome del fratello. Nel 1970 programma con i fratelli Messner di raggiungere la cima dal versante Rupal. E la storia si ripete: Reinhold e Günther Messner sono i primi a salire lungo quella via, ma sono costretti dal maltempo a scendere lungo il versante opposto, il Diamir; Günther perderà la vita travolto da una slavina. I tragici ricordi non abbandoneranno mai Reinhold che, dopo trent'anni, decide di raccontare la sua versione dei fatti.
In vetta ad occhi chiusi 
Autore:  Erik Weihenmayer  
Editore:  CDA & Vivalda
Pagine: 400

E’ possibile apprezzare un panorama da una cima di una montagna pur essendo non vedente? 
La vista è veramente il senso fondamentale per chi si avventura verso le vette più alte? La storia di Erik Weihenmayer dimostra che anche senza le facoltà visive è possibile raggiungere ogni obiettivo, basta avere la forza di volontà per raggiungerlo. Erik ha infatti subito una retinoschisi all’età di tre anni, un progressivo distacco delle retine che lo ha reso cieco. La sua infanzia è fatta di libri scritti in braille e del suo fedele cane guida, ma Erik ha un sogno, diventare un alpinista. La sua forza ha dell’incredibile, le sue imprese sono il Monte Mc Kinley, l’Aconcagua, il Kilimanjaro e addirittura l’Everest. In vetta ad occhi chiusi è l’autobiografia di un alpinista cieco, ma capace di vedere molto lontano, un libro sconvolgente che è in grado di insegnare molto.
 

Solo tre secoli fa, le montagne erano considerate una sorta di repellente malformazione del paesaggio, prive di qualsiasi attrattiva e da evitare con cura lungo il proprio cammino. Oggi, invece, sono diventate veri e propri luoghi di culto e attraggono ogni anno milioni di persone, di estrazione e cultura diverse. 
Come è potuto avvenire tutto ciò? Con questo libro, Robert MacFarlane ripercorre la storia e il significato delle montagne all'interno della cultura e della civiltà europea. E lo fa attraverso il racconto delle grandi imprese alpinistiche che hanno modificato la percezione comune del paesaggio, le grandi scoperte scientifiche che hanno cambiato il modo in cui guardiamo alle rocce, le opere di poeti e artisti che hanno offerto raffigurazioni romantiche sublimi delle cime più alte e della loro conquista.

Come le montagne conquistarono gli uomini
Autore: Robert MacFarlane
Editore:  Mondadori
Pagine: 312

 

Solo tre secoli fa, le montagne erano considerate una sorta di repellente malformazione del paesaggio, prive di qualsiasi attrattiva e da evitare con cura lungo il proprio cammino. Oggi, invece, sono diventate veri e propri luoghi di culto e attraggono ogni anno milioni di persone, di estrazione e cultura diverse. 
Come è potuto avvenire tutto ciò? Con questo libro, Robert MacFarlane ripercorre la storia e il significato delle montagne all'interno della cultura e della civiltà europea. E lo fa attraverso il racconto delle grandi imprese alpinistiche che hanno modificato la percezione comune del paesaggio, le grandi scoperte scientifiche che hanno cambiato il modo in cui guardiamo alle rocce, le opere di poeti e artisti che hanno offerto raffigurazioni romantiche sublimi delle cime più alte e della loro conquista.
 

Solo tre secoli fa, le montagne erano considerate una sorta di repellente malformazione del paesaggio, prive di qualsiasi attrattiva e da evitare con cura lungo il proprio cammino. Oggi, invece, sono diventate veri e propri luoghi di culto e attraggono ogni anno milioni di persone, di estrazione e cultura diverse. 
Come è potuto avvenire tutto ciò? Con questo libro, Robert MacFarlane ripercorre la storia e il significato delle montagne all'interno della cultura e della civiltà europea. E lo fa attraverso il racconto delle grandi imprese alpinistiche che hanno modificato la percezione comune del paesaggio, le grandi scoperte scientifiche che hanno cambiato il modo in cui guardiamo alle rocce, le opere di poeti e artisti che hanno offerto raffigurazioni romantiche sublimi delle cime più alte e della loro conquista.
 

Solo tre secoli fa, le montagne erano considerate una sorta di repellente malformazione del paesaggio, prive di qualsiasi attrattiva e da evitare con cura lungo il proprio cammino. Oggi, invece, sono diventate veri e propri luoghi di culto e attraggono ogni anno milioni di persone, di estrazione e cultura diverse. 
Come è potuto avvenire tutto ciò? Con questo libro, Robert MacFarlane ripercorre la storia e il significato delle montagne all'interno della cultura e della civiltà europea. E lo fa attraverso il racconto delle grandi imprese alpinistiche che hanno modificato la percezione comune del paesaggio, le grandi scoperte scientifiche che hanno cambiato il modo in cui guardiamo alle rocce, le opere di poeti e artisti che hanno offerto raffigurazioni romantiche sublimi delle cime più alte e della loro conquista.