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E’ Sabato 26 Giugno e con un gruppo di circa venti amici ci dirigiamo verso la Val di Pejo alla conquista del Vioz. Partiti da quota 1400 abbiamo raggiunto, grazie a due impianti di risalita, i 2300 m. dove abbiamo imboccato il sentiero n. 105 che si affaccia sulle bellissime Valli della Mite e Zampil e sul Lago del Careser. Fino a 3000 m. la salita è stata piacevole, un sottile strato di neve copriva il sentiero comunque ben tracciato, poi sono iniziati gli sbadigli, l’altezza cominciava a farsi sentire e il mio passo si faceva sempre più lento; mi hanno poi spiegato che avevo la cosiddetta “Fame d’aria”. Questa però era solo una prova, una preparazione per il Piz Palù (m. 3905), il mio primo ghiacciaio, che per me è stato meno faticoso. Camminare su un pendio di neve è stupendo e non so se per l’emozione, l’incanto del ghiacciaio, lo zaino leggero, ma quasi senza accorgercene siamo arrivati in cima, passando anche, con un po’ di tensione, sulla cresta. Il panorama tutt’intorno era stupendo, non lo avevo mai visto così da vicino e non so descrivere l’emozione che ho provato. Nella discesa ero la prima in cordata ed è stata un’altra nuova esperienza, tenere il passo e le distanze dall’altra cordata, avvistare e poi saltare i crepacci; bellissimo. Non mi resta che ringraziare Livio che, con la sua pazienza e gli incoraggiamenti, ti aiuta ad arrivare in cima alla vetta e oltre; ringrazio Giancarlo perché si è reso disponibile ad accompagnarmi sul ghiacciaio, rassicurandomi sulle mie preoccupazioni e dicendomi che, senza fretta e con calma, non è un’impresa impossibile. Un grazie anche a tutto il C.A.I., ciao Sabrina C.
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IL VIOZ E IL PIZ PALU’, MIO PRIMO GHIACCIAIO |
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